Data: 30/07/1831



Luogo: Milano

ID: Bellini_69



 

Milano, 30 luglio [1831]

 

Como 30: Luglio

Mio caro amico

Mi è stata gradita gradita d’assai la vostra lettera, come anche alla Sig:ra Giuditta, perché ci ha apportato v‹ost›re nuove, e poi perché vi si legge l’affermazione del sollievo che il povero Gaet‹ani›no prova media\n/te la cura del Chinino. – Intanto non vi scriviamo, perché la Giuditta dà di spesso le sue notizie alla sua famiglia, quale voi giornalmente vedete, e da essa ricever po\tete/ le nuove. – Ecco ciò che mi domandate a nome del Sig:r Conte Ritorni. –  

1802  Io nacqui in Catania da Rosario Bellini: compisco il 28:mo anno nel venturo Novembre. Mio nonno Vinc:zo Bellini, il quale studiò nel conservatorio di Napoli sotto il grande Piccini, mi diede i primi i primi elementi della composizione. Nel 1819: mi portai nel collegio di Napoli, e sotto Giacomo Tritto allora m‹aest›ro di contropunto proseguii i miei studii: dopo tre anni, questi morì, ed allora gli altri cinque anni di collegio li passai sotto la scuola del celebre Zingarelli. – Nel carnevale del 1825: composi l’Adelson e Salvini, opera in tre atti semiseria, pel teatrino del nostro collegio, eseguita da tutti gli stessi collegiali, e pel canto, e per l’orchestra: la riuscita di quest’opera mi meritò il Premio destinato dal Rè, che consistea nell’onore di scrivere un’opera nel Real teatro di S. Carlo, e in una somma di trecento ducati: L’opera fù Bianca e Fernando, ed andò  in scena nel maggio del 1826: ove cantarono la Lalande,  Rubbini, e Lablache. Nel 1827: abbandonai il collegio e mi portai in Milano ove misi alla luce il Pirata, \andato in scena alla Scala nell’ottobre dell’istesso anno e/  cantato dalla Lalande, Rubini, e Tamburrini. Nel Feb‹ra›jo del 1829: composi la Straniera pel sud:tto teatro, e fù eseguita dalla Lalande, Unger, Reina, e Tamburrini. Nel maggio dell’istesso anno posi sulle scene di Parma per l’Apertura del nuovo teatro la Zaira composta per la Lalande, Cec‹coni› Trezzini, e Lablache. Nel marzo d‹el› 1830: scrissi i Capuleti e i Montecchi per le scene della Fenice di Venezia, opera, eseguita dalla Sig:ra Giuditta Grisi, dalla Sig:ra Caradori, e Bonfigli: infine nel marzo di quest’anno diedi alle scene del Carcano in Milano la Sonnambula mia sesta opera, cantata dalla Pasta, Rubini, Mariani ec:

Ecco tutte le notizie che brama il vostro amico, concernente la mia carriera teatrale.

Intanto gradite i miei abb:ci e fate gradire al nobile v‹ost›ro Cugino i miei rispetti. – La Sig:ra Giuditta vi saluta carissimamente e s’a‹u›gura che le diate sempre buone notizie del suo Gaetanino

Il vostro

Bellini

Al Chiarissimo Signore

II Sig:r Dottore Luigi  Remondini

Milano

 

 

157

19.

Como, 30 July [1831]

Vincenzo Bellini to Luigi Remondini. Letter.

Aut.  I-REas, Fondo Turri. One bifolio, four sides plus address and seal in red wax on the verso.

Ed. Walker, pp. 6-8; Neri 2005, pp. 187-188.

Como 30 July

My dear friend

   I can't tell you how very pleased I was to receive your letter, as was Sig.ra Giuditta, especially because your welcome news included that of poor Gaetanino's improvement from his treatment with quinine. - We won't write to you for the time being because Giuditta keeps her family abreast of her news, and they can share it with you since you see them every day. - Here is what you requested on behalf of Sig. Conte Ritorni. -

   1802  I was born in Catania to Rosario Bellini and will turn 28 years of age this coming November. My grandfather Vincenzo Bellini, who was a student of the great Piccini at the conservatory of Naples, introduced me to the basic elements of composition. In 1819 I too began to attend the [same] school in Naples, where I pursued the study of counterpoint under maestro Giacomo Tritto; after three years he died, upon which I passed into the class of the renowned Zingarelli for my remaining five years there. - During the 1825 Carnival season I composed Adelson e Salvini, a semiserious opera in three acts, for performance in the school's small theatre, where it was entirely sung and played by my fellow students. The success of this opera earned me the King's Prize, an honor consisting of three hundred ducats and the opportunity to write an opera for the Real Teatro di S. Carlo. That opera, Bianca e Fernando, was performed in May 1826 with Lalande, Rubini, and Lablache. In 1827 I left school and moved to Milan, where my next opera, Il pirata, premiered in October of that same year at La Scala with Lalande, Rubini, and Tamburini. In February 1829 I completed La straniera for performance in this same theatre, where it was sung by Lalande, Unger, Reina, and Tamburini. That following May the new theatre of Parma officially opened with the premiere of Zaira, which I composed for Lalande, Cecconi, Trezzini, and Lablache. In March 1830 I wrote the opera I Capuleti e i Montecchi for La Fenice in Venice, where it was performed by Sig.ra Giuditta Grisi, Sig.ra Caradori, and Bonfigli. Finally, in March of this year the Teatro Carcano in Milan produced my sixth opera, La sonnambula, performed by Pasta, Rubini, Mariani, etc.

   There you have all the information your friend seeks concerning my theatrical career.

   Meanwhile I extend my most cordial regards and ask that you give my respects to your noble cousin. - Sig.ra Giuditta sends her warmest greetings and hopes that you continue to send her good news of Gaetanino.

                                                Your

                                                Bellini

To the Most Distinguished Signore

Sig. Doctor Luigi Remondini

Milan

Ed. Walker[r], pp. 6-8; Neri 2005[r], pp. 187-188; Olschki 2017[r], pp. 238-239.