Data: 16/02/1835



Luogo: Parigi, Francia

ID: Bellini_38



 

Parigi, 16: febrajo 1835

Mio caro Ricordi

Era impossibile che nel momento del mio successo potessi tenere la penna in mano; poiché fu tale che ne restai io stesso istupidito! Vedere un teatro francese, ordinariamente freddissimo, ridursi a tale fracasso, da sembrarmi essere alla Scala nella prima sera dell’apparizione della Straniera, è un gran dire; e se alla Scala, in quella prima rappresentazione della Straniera, alla fine del secondo atto non potevo più tenermi sulle ginocchia pel contento, figuratevi a Parigi, con un publico che pare tema sempre di sporcarsi i guanti bianchi nell’applaudire! In una parola, io non ho potuto accozzare una linea, e la mia testa non reggeva per ricordarmi de’ miei amici; ma ben credevo, scrivendo ad una sola persona del paese, dirigere la lettera a tutti gli amici che quel paese, racchiude. Vedete che la signora Pollini bene interpretò questa mia idea, inviandovi la mia stessa lettera.

Sono in trattato col Grand Opéra, e fra giorni forse tutto si concluderà.

È inutile dirvi che il successo de’ Puritani cresce ad uso Norma; che gli stessi cantori, emulandosi hanno ridotto l’esecuzione ad una perfezione d’angioli, e che io sono l’uomo il più felice del mondo, senza che mi scemi la volontà di lavorare, per sempre più meritare. Non sono un petit ambitieux?

Addio, scrivetemi ed amate il vostro affezionatissimo

Bellini

 

           

 

 



Luoghi citati
Parigi, Francia

Teatri citati
Teatro alla Scala

Tipologia epistolari
Sottotipologia lettera
Scrittura autografo
Lingua italiano

Lettera titolo Bellini_38

Collocazione
Ubicazione attuale dell'originale sconosciuta



Ed. FLORIMO1882, [r] pp. 495-496; CAMBI1943, [r] pp. 518-519; NERI2005, [r] p. 378; OLSCHKI 2017, [r] p. 466.