Date: 03/12/1833



Place: Milano

ID: Bellini_20




 

Milano li 3. Dicembre 1833.

Sig.r Maestro Vincenzo Bellini

A‹mico› C.mo

Ho ritardato d’un corriere la risposta alla cara vostra del 22 scorso perché avendo ammalato il ragioniere del mio \studio/ sperava che intanto si sarebbe ristabilito. Durando però tuttavia il suo male, non voglio protrarre più oltre il riscontro che voi starete aspettando, riserbandomi a farvi conoscere quanto prima tanto il Conto della Sociale proprietà della Sonnambula, come il vostro particolare, sul quale non avete da raccomandarmi quella discrezione che vi ho sempre usata per tutti i riguardi d’amicizia e di stima che vi professo, e dietro il risultato de’ medesimi che ancora non conosco, vi farò entrare ciò che vi sarà dovuto. Mi duole però che non troverete i risultati de’ prodotti della Sonnambula quali forse ve li figurerete, giacché questo Spartito o diramato da’ luoghi dove si diede, od istrumentato sulle riduzioni, trovasi ora dapertutto, né alcuno più si rivolge alla vera fonte, per paura di dimande troppo sostenute. Né puossi neppure trovar sostegno nello Stato per impedirne il commercio e l’esecuzione, perché ora sì la Polizia che la Censura non si vogliono incaricare di difendere la proprietà di spartiti riguardo all’esecuzione ne’ teatri, diffidando le parti a rivolgersi ai tribunali, per cui bisognerebbe avere in piedi cento liti, sul cui esito non si può più contare dopo che ebbi a perdere la causa contro Lucca per l’Anna Bolena . Difatti ora si fa dapertutto e l’Anna Bolena e la Chiara di Rosemberg,  e la Norma, e tante altre opere di mia e di altrui proprietà senza poter porre impedimento legale agli usurpatori. Ci vorrebbe un volume per scrivervi tutto ciò che feci, le spese e gli imbarazzi che sostenni per questo oggetto, che vi farò poi conoscere a suo tempo. Non paghi i ladri di vedersi tranquilli in questa parte di furti, hanno pensato anche di deludere la proprietà della stampa, e difatti Lucca in società con Artaria e Pertuzzi posero una stamperia a Chiasso in Svizzera sotto il titolo di Euterpe Ticinese per ristamparvi tutte le proprietà e di là non solo contrabbandarle in Milano ma diramarle dapertutto, e sono già inanzi nelle loro edizioni, cosicché ad una ad una mi veggo ristamparmi sotto gli occhi opere che mi costano tanto, e le veggo prostituite a prezzi vilissimi, onde abbattere le mie edizioni. In questo stato di cose è ben trista la posizione di chi deve esporre de’ nuovi capitali per dei novelli acquisti. Ciò nullaostante nella sola speranza in cui vivo ancora di poter in qualche modo far cessare questo turpe commercio, mi farò ancora il coraggio d’arrischiare delle nuove speculazioni, quando vi si richieggano dei mezzi adatti alle attuali circostanze. Aggradisco di cuore l’offerta che mi fate del diritto dell’edizione dell’opera che scrivrerete costì, e mi congratulo sinceramente con voi che siate stato eletto a scrivere per cod‹est›o teatro, e così apertovi il campo ad una nuova vittoria; ma a quanto già vi dissi dovete aggiungere anche la riflessione che fino a che un’opera non è data sul nostro teatro, lo smercio dei pezzi è sempre assai scarso in proporzione a Milano, e difatti cominciai a vendere de’ pezzi della Beatrice solo dopo che fu intesa al Carcano, e ciò non avvien solo per Milano, ma anche per le altre città, per le \dalle/ quali un’opera viene dimandata solo dopo che a Milano ebbe gli onori della palma. Dietro ciò, e considerando anche l’importantissima circostanza che non si tratterebbe di stampare soltanto i pezzi, ma non l’opera completa per l’esclusione dei Finali e de’ cori (e voi sapete che l’opera completa è la risorsa dell’Editore quando ne ha stampato la maggior parte de’ pezzi) io non saprei proprio qual somma offrirvi, per cui invito voi stesso a dirmi quali sono le v‹ost›re pretese per la proprietà della Stampa di d‹ett›a  vostra opera per l’Italia e per la Germania, e dalla vostra dimanda conoscerò non solo la vostra amicizia per me ma ben anche quanto avrete valutato la difficoltà delle circostanze che vi ho accennate. Se la vostra dimanda sarà compatibile con essa e co’ miei mezzi, io sarò pronto ad accettarla, ché per prova sapete che ne’ miei contratti con voi non soglio spendere molte parole, e che le edizioni che io feci delle opere vostre sono degne di voi e del raro vostro talento. Datemi quindi una risposta che mi serva a dirittura di contratto. Mada Pasta mi chiese se aveva ricevuto colla Norma della musica sua che era unita al pacco di quella. Siccome suppongo che la Norma che deste a Londra l’abbiate con voi, così pregovi dirmi qualche cosa della d‹ett›a musica, onde poter dare evasione alla med‹esim›a. Avrete saputo da  Giornali che si diede al Carcano la Sonnambula (ma la dovetti dare a un nolo assai modico onde non la vedessi in Milano stesso darsi da altri editori) e che ottenne un pieno successo. La Tacchinardi-Persiani  ne sostenne la parte con molta bravura  E attendendo v‹ost›ri caratteri, caramente vi saluto

V‹ostr›o affo Am‹ic›o

Giò Ricordi

Lo scrivente Cerri saluta il Sr Mo Bellini

 

Al Sigr Vincenzo Bellini

Celebre compositore di musica.

Parigi

t.p. milano | dicembre 10 - […]

 




Named theatres
Teatro Carcano

Tipology epistolari
Sub-tipology letter
Writing autograph
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1

Letter name Bellini_20

Collocation
I-CATm Museo Civico Belliniano, Catania
Lettere a Bellini


Ed. AMORE1894, [r] pp. 405-409; NERI2001, [r] pp. 30-32; OLSCHKI2017, [r] pp. 316-318.